La scelta delle lenti monofocali, per quanto complessa potrebbe sembrare, viene basata dai professionisti ottici su tre elementi fondamentali che, combinati tra loro, assicurano la massima qualità visiva e adattabilità ottenibile. Parliamo nello specifico di indice di rifrazione, geometrie e trattamenti di superficie.

Il primo elemento è rappresentato da un parametro, definito appunto indice di rifrazione, che identifica le caratteristiche relative allo spessore, alla curvatura e alla trasparenza della lente oftalmica. Maggiore è tale indice di rifrazione, migliori potranno essere i risultati estetici e visivi ottenuti.

Potrete scegliere tra differenti tipologie di geometrie in base alle esigenze lavorative oppure private. Per le lenti monofocali suggeriamo di valutare le tipologie asferiche o bi-asferiche per gradazioni medie-elevate. Aiuteranno infatti a contenere gli spessori e le curvature della lente indotte dalla gradazione, ottenendo così un notevole miglioramento dei campi di visione, per effetto della riduzione delle distorsioni presenti nelle zone laterali.

Abbiamo infine i trattamenti di superficie che completano la scelta offrendo ognuno dei vantaggi specifici.

Indurente: Presente ormai su quasi tutte le lenti, è trasparente e garantisce alla lente una resistenza superficiale all’urto maggiore rispetto alle lenti tradizionali. Si consiglia, a prescindere dal campo d’impiego delle lenti. Talvolta risulta impropriamente conosciuto come trattamento antigraffio, in realtà tale nome non sarebbe corretto in quanto il trattamento da solo non basta a mettere completamente al riparo la lente dai danni accidentali.

Antiriflesso: è un trattamento presente su entrambe le superfici della lente. Riduce i riflessi residui, garantendo una visione nitida, soprattutto nelle ore notturne. Potrete scegliere tra differenti tipologie che ottimizzano la trasparenza e la durata nel tempo. I multistrato sono idrofobici e antistatici, dunque maggiormente efficaci in termini di formazione dello sporco, resistenza ai graffi e durata nel tempo. Se vengono utilizzati molto i dispositivi digitali consigliamo di provare un trattamento antiriflesso specifico, che riduce la condizione di affaticamento visivo.

Fotocromatico: è un trattamento che avvia una reazione chimica tale da far scurire in maniera reversibile la lente se esposta a raggi UV oppure alla luce solare in genere. Una volta che questa irradiazione di luce oppure di raggi UV termina la lente ritorna gradualmente allo stato iniziale di trasparenza. Utilizzando i brevetti di ultima generazione, le lenti risultano più reattive se stimolate dalla luce indiretta come per esempio indossando un cappello oppure in presenza di diverse condizioni meteo. Queste lenti hanno un elevatissimo assorbimento dei raggi UVA, UVB e sono conformi alle normative europee per essere utilizzate durante la guida.